Quello che serve
C’ho messo diverso tempo a capirlo, ora che in realtà il progetto di Steve Jobs è avviato a diventare un icona vintage che si è fermata nella storia dell’innovazione come la vita di Jobs si è fermata nel ciclo della storia umana.
Quando parliamo di innovazione legata a nuove creazioni tecnologiche i primi soggetti che ci sembra di dover onorare sono gli ingegneri che l’hanno ragionata, schematizzata e resa un oggetto possibile.
E sicuramente senza il dettagliato e preciso lavoro degli ingegneri, quell’innovazione difficilmente sarebbe diventata qualcosa di reale.
Partendo da un problema, un esigenza, l’ingegnere è colui che è in grado di costruire una delle possibili soluzioni. In genere la più completa, quella cioè in grado di risolvere in quasi tutte le condizioni, sotto quasi tutte le variabili, tale problema.
E’ un algoritmo. Probabilmente l’algoritmo perfetto. Studiato per accettare un problema in ingresso e di generare una soluzione in uscita. La più completa e precisa.
Ma in realtà l’essere umano non ha bisogno di questo. Non è una macchina realmente ragionevole.
Se per andare da un punto A ad un punto B un ingegnere ci può calcolare e pertanto dimostrare che il percorso 1 è il più veloce ed efficiente, ci saranno sempre persone che preferiranno il percorso 3 perché sembra più bello, il percorso 5 perché gli alberi che lo contornano emanano un profumo inebriante, mentre altri sceglieranno il percorso 6 perché a loro sembra più bello di quello scelto dalle persone che percorrono il 3.
Che ruolo devono avere allora gli ingegneri in un mondo così irragionevole? Servono?
Ovviamente servono (e molto). Perché il problema di andare da A a B è reale, va risolto. E l’ingegnere è lì per risolvere il problema. Solo che la soluzione non deve essere tutta nelle sue mani.
iPod, iPhone ed iPad sono stati rivoluzionari non perché al di fuori di Apple non ci fossero ingegneri capaci di creare oggetti che risolvessero gli stessi problemi. Di lettori MP3 era già pieno il mercato, i palmari erano già stati inventati, così come altri tablet erano nati e morti prima di iPad. Insuccessi perché non basta risolvere il problema. Soprattutto nel mondo consumer.
La soluzione non deve essere la migliore, deve piuttosto offrire l’esperienza migliore. Il percorso 1 è la soluzione migliore, ma la gente preferisce comprare gli altri percorsi perché sono vissuti come l’esperienza migliore.
Il genio di Steve Jobs è stato quello di capire che gli ingegneri devono porsi al servizio dei designers, ribaltando i ruoli.
I designers non devono impegnarsi a rendere gradevole la soluzione codificata dagli ingegneri, ma essere i protagonisti della soluzione. Compito fondamentale degli ingegneri sarà poi che tale soluzione funzioni davvero e diventi reale.