Apple vs. Google: la guerra dei cloni!
In questo 2010 si è concretizzato l’avvio delle ostilità tra questi due giganti nel campo degli smartphone evoluti. Microsoft al momento è molto indietro. L’altro competitor Nokia percorre una strada forse troppo nel solco di Apple per risultare nel breve termine una novità vincente. RIM (BlackBerry) al momento conserva la sua vocazione business senza voler essere smart a tutti i costi.
Google invece con Android punta a rompere gli attuali schemi. Il riferimento all’episodio di Guerre Stellari è proprio nel tipo di approccio al mercato: Apple rappresenta l’impero sfidato da Google che rappresenta la repubblica.
Molte le differenze messe in campo per vincere questa battaglia.
A partire dai dispotivi: gli iPhone nascono e vivono tutti uguali, Android essendo una tecnologia aperta arriva lasciando agli utenti la possibilità di scegliere quale forma e contenuti avrà il dispositivo.
Lo scontro ideologico è proprio su questo.
Apple con una visione chiusa, tutta integrata dove l’utente non sceglie, contro Google con la sua visione aperta, molto frammentata.
Quindi la soluzione “libera” Android sarà la scelta vincente? Direi che non è così semplice. Le persone hanno bisogno di essere indirizzate, lasciate troppo libere si perdono!
Gli sviluppatori invece non avrebbero dubbio su cosa prediligere, ma il mercato lo fanno gli utenti.
Ho provato ad avvicinarmi all’AppStore di Apple, ma:
1. devi pagare una fee per poter sviluppare software per iPhone/iPad
2. una volta creato il software devi per forza distribuirlo/venderlo sulla loro piattaforma alle loro condizioni commerciali
3. l’applet può essere sviluppata solo con un linguaggio di programmazione proprietario
4. per sviluppare tale applet bisogna prima comprare un Mac
5. l’applicazione così prodotta poi sarà sottoposta alla censura di Apple che, come da contratto, potrebbe rifiutarla.
All’opposto con Android chi vuol fare fa, come gli pare.
Questa libertà però potrebbe non corrispondere con gli interessi degli utenti finali:
– la fee di ingresso tiene alla larga chi sviluppa software inutile
– la presenza di più market place può disorientare gli utenti che devono darsi da fare per trovare ciò che vogliono
– la mancanza di censura facilità la distribuzione di applicazioni dannose
A chi ha soldi e mezzi queste differenze importano poco, come si sviluppa per una piattaforma, lo si fa anche per l’altra.
Tanta libertà fa bene? Al riguardo vi consiglio la lettura anche di un altra mia riflessione sulla libertà di espressione e i social network.
Per chi come me si scontra con budget (e tempo) limitati la scelta va fatta: è giusto entrare nell’ordine precostituito dell’impero o arruolarsi tra le fila della resistenza?
Sarà divertente assistere a questo titanico scontro! Alla fine penso che entrambi ne usciranno vincitori, esistono utenti per entrambi i target di smartphone. Di sicuro vinceranno i consumatori: la tecnologia si darà battaglia e migliorerà.
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